Che 9 italiani su 10 adorino la pizza non è una novità, ma sapevate che per ogni pizza c’è la birra giusta? E che la coppia più amata al ristorante non fa ingrassare? Parola di dietologo
«Ci vediamo per una pizza?». Forse questo è uno degli inviti che abbiamo ricevuto più spesso, se non un più dettagliato «Pizza e birra stasera? ».
Perché pizza & birra sono un classico del gusto, una coppia solida e rassicurante, probabilmente la prediletta dagli italiani. Ma quanti sono gli amanti della pizza? Nove italiani su dieci. E coloro che la mangiano bevendo birra sono numerosissimi, il quadruplo di quanti preferiscono il vino e il doppio di chi invece sceglie una bibita analcolica: questo è quanto rivela una ricerca Doxa commissionata da AssoBirra, secondo la quale è risultato anche che la pizza preferita è la Margherita – con fiordilatte o mozzarella di bufala – seguita dalla Napoletana e dalla Diavola con salame piccante, dalla Capricciosa e dalla Prosciutto e funghi.
Ma pizza & birra non è un accostamento scontato e banale, anzi, si presta a numerose varianti: un affascinante mondo da scoprire. Perché per ogni pizza esistono una o più birre ideali. «Tra gli abbinamenti più classici c’è la pizza Margherita con una Pils ben luppolata» spiega Marco Bolasco, gastronomo esperto di birra. «Ma non dimentichiamo l’incontro tra la speziatura intensa di una Weizen e la Marinara, una delle nostre pizze più antiche, da riscoprire. Mentre la Quattro Formaggi, nata al Nord ma amata anche al Sud, è perfetta se accompagnata da una Ale».
C’è però chi, pur apprezzando la formidabile accoppiata, ci rinuncia perché la ritiene colpevole di procurare gonfiore, cattiva digestione e, ancora peggio, di far ingrassare. False leggende da sfatare, secondo gli esperti: per Pino Arletto, maestro pizzaiolo, bisogna innanzitutto assicurarsi della qualità della pizza, che per essere buona e digeribile dev’essere lievitata per almeno 24 ore, ben cotta ma non secca, e l’impasto deve essere elastico, realizzato con una farina con un alto contenuto proteico.
Per quanto riguarda la birra, si è portati a pensare che sia una bevanda gassata che determina una sensazione di gonfiore. «Questo è dovuta a una non perfetta spillatura», spiega Bolasco. «Se versata correttamente, con una schiuma compatta e alta circa due dita, c’è meno anidride carbonica, e con la giusta quantità di bollicine la birra è più buona e meno gassata. La schiuma inoltre la protegge dall’ossidazione, mantenendone integri aromi e fragranze, rendendola così più buona e digeribile».
Per dare un’ultima spallata ai pregiudizi di chi ritiene pizza & birra un accoppiata diabolica per la linea, la parola va a Nicola Sorrentino, medico specialista in scienza dell’alimentazione: «L’idea che una pizza accompagnata da una birra fresca sia un pasto ipercalorico va sfatata. La birra è una bevanda naturale priva di grassi e povera di sodio e con basso tenore alcolico. Lo stesso vale per la pizza: la Marinara, la Margherita o la Napoletana apportano in genere tra le 400 e le 800 calorie. Meno di un piatto di tagliatelle al ragù o di un’insalata tipo niçoise con un panino. Anzi, una Marinara con le acciughe non supera le 500 kcal ed è un piatto sano e completo da un punto di vista nutrizionale». Se ne deduce che se non si esagera con la quantità e con un condimento troppo ricco, pizza e birra non fanno ingrassare. Quindi l’unica preoccupazione che resta è quella dell’abbinamento perfetto.