birra artigianale siciliana

Abbiamo tutti quell’amico che riesce a bere l’equivalente di una piccola piscina piena di birra senza risentire dei postumi più violenti nella storia dell’umanità. Quello che si alza al mattino seguente, fresco come una rosa, pronto ad affrontare la giornata col sorriso mentre noi ci si trascina per strada implorando di essere abbattuti.

Per quanto sarebbe fantastico poter credere nell’esistenza dei superpoteri, è più probabile che il nostro amico non sia stato baciato dalla fortuna, ma che abbia seguito il buonsenso, bevendo acqua e consumando cibo regolarmente. In questo modo, ha tenuto a bada la disidratazione, causa principale dei sintomi da hangover e, paradossalmente, di tutte quelle corse al bagno.

Se bere mentre si beve può sembrare un po’ bizzarro, bisogna tenere in considerazione alcuni elementi scientifici dietro il consumo di alcol.

L’alcol è un diuretico

O meglio, agisce come tale grazie alla sua interazione con un ormone che si chiama vasopressina e che si occupa di comunicare ai reni quanti liquidi devono trattenere in modo che il corpo resti idratato. L’alcol interviene in questo processo bloccando l’attività della ghiandola responsabile della produzione di vasopressina, la ghiandola pituitaria, lasciando i reni liberi di travasare tutti i liquidi a loro disposizione nella vescica, che in questo modo necessita di essere svuotata molto più spesso del solito.

Questa verità scientifica smonta uno dei miti più comuni legati al consumo di alcol, che in inglese si chiama “breaking the seal”, e che in italiano si chiama “non posso credere che devo ancora andare a fare la pipì”. Secondo questa leggenda da pub, se si va al bagno dopo la prima pinta, la serata si trasformerà in un incessante pellegrinaggio verso il water: solo i più forti sapranno trattenerla quando più a lungo possibile per limitare i viaggi futuri.

Non solo non è vero, ma può anche diventare pericoloso. Infatti

La vescica è fantastica, ma ha i suoi limiti

L’apparato urinario è un sistema piuttosto sofisticato di cui i reni sono la mente, e la vescica è il braccio. Per capire meglio, i reni si occupano di filtrare i liquidi in eccesso e le sostanze tossiche che entrano nell’organismo, ma anche di produrre ormoni che regolano la pressione, di attivare la vitamina D, e di stimolare la produzione di globuli rossi. La vescica raccoglie il materiale di scarto di tutto questo lavoro, ovvero la pipì, e ne può contenere dai 300 ai 400 ml. Trattenerla troppo a lungo non fa che lasciare nella vescica batteri potenzialmente pericolosi per l’organismo e, in generale, non ci fa sentire molto bene.

Meglio rassegnarsi, dunque, al circolo virtuoso del consumo intelligente di alcol: tanta birra uguale frequenti viaggi liberatori verso il bagno più vicino uguale tassativa e regolare idratazione.

Meglio rassegnarsi, dunque, al circolo virtuoso del consumo intelligente di alcol: tanta birra uguale frequenti viaggi liberatori verso il bagno più vicino uguale tassativa e regolare idratazione.

tratto da blog.sebach.it